Lettre de Giuseppe Ginanni à Jean-François Séguier , 1740-05-03

Ravenna 3 Maggio 1740
Signore Gianfrancesco padrone riverendissimo

Sommo dispiacere ammi areccato la gentilissima sua perché ho inteso dalla medesima non essere arivata per anco la cassetta delle pietre fungaie ch’io inviai a Venezia al Sig.e Com.e Burri secondo gli ordini del sig.e P. Ruffi. Io però voglio sperare che a quest’ora le sarà pervenuta alle mani, e quando mai ciò non fosse ella po...trebbe scrivere al medesimo Sig.e Com.e per regolarsi meglio nella facenda.
Quanto al corno d’Abada venutomi dall’Affrica non è egli altrimenti del pesce narval, perché quello posto dagl’autori che di esso hanno scritto rassembra d’avorio, quando questo è di colore inclinante al nero, e non è oseo ma composto di un’unione di filamenti, che rassembrano grosse, e dure setole. Accioché meglio ne rimanga sincerata qui accluso ne transmetto a lei qualche fragmento.
Per quante diligenze abbia io usate per renderla servita del Pino serpegiante, non mi è stato modo di poterlo rintraciare in questi nostri boschi ; se mi capiterà non mancherò di renderla servita. Intanto Vs. ill.ma mi onori de suoi comandi con che resto protestandomi
Devotissimo et obbigatissimo servitore
Giuseppe di Prospero Zinanni
[fol. 241v, 242r-v blancs]
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